martedì 22 maggio 2012

Io colleziono. (questo non è un post commerciale, è una dichiarazione d'amore)

Come si evince dal post precedente, la mia droga si chiama BORSA.
Nulla a che vedere con azioni/bot/cct, semplicemente la metà dell'universo femminile vive sognando, desiderando ed acquistando scarpe, l'altrà metà graziosi orpelli da appendere alla spalla o da far penzolare energicamente stretti sottobraccio: le b o r s e.
Io sono proprio maniaca, niente da fare, le cerco, le fiuto, le bramo, anche quando sono al verde.
Poco importa se sono irragiungibili, io risparmio, poi spacco il maialino di porcellana.
Avrei aneddoti riguardanti i mezzi più o meno comprensibili ai quali mi sono rivolta per comprarne una, da aprire un blog interamente dedicato.
Sono un po' malata, fissata, si dica come si vuole,  je m'en fou, io le tengo religiosamente custodite nelle saccoccie originali e le rimiro.
Le prime volte le porto a spasso con cura, manco fosse un cucciolo di bassotto, evitando la giornata piovosa, l'occasione meno indicata.
Alla fine un po' le bistratto, perchè diventano come un parente col quale hai estrema confidenza e ti fai meno remore a trattarle con disattenzione.
Posso ritenermi soddisfatta, perchè a parte comprensibili eccezioni (leggi: Birkin Hermes), le big ci sono, complice una madre shopaholic (alla quale dovrei pure dedicare un blog intero..) e qualche saldo azzeccato.
Cerco di rifuggire le mode del momento: io dico NO a fenomeni di passaggio come le borchie pesantissime di Alexander Wang o la scomodità della Pandora di Givenchy.
In tutta onestà all'inizio ho amato tantissimo la Falabella di Stella, quando era in lino chiarissimo e catena oro ma adesso, complice una strategia di marketing illuminante dal punto di vista delle vendite ma massificata dal punto di vista della distribuzione, sono più contenta di non essermela potuta permett non aver ceduto.
Balenciaga ahimè è come la bronchite che ti lascia lo strascico di tosse e ti obbliga a lunghe sedute di aerosol ed antibiotici: ne ho TRE e sebbene mi sia un po' passata, se incrocio una ragazza con una Biker sottobraccio, mi giro ancora affascinata.
Chanel, CELO, grazie alla mamma previdente di-cui-sopra, che a Parigi fece il danno VENTICINQUE ANNI FA, quindi io ho una Chanel blu matelassè VINTAGE. Il tripudio.
Talvolta pecco di concentrazione e tendo a ripiegare su modelli poco consoni all'età o alle situazioni che vivo nel quotidiano: Olympia Le Tan ha creato deliziose pochette A LIBRO, utilizzando copertine rieditate e ricamate dei classiconi della letteratura, ma temo che prezzo ed utilizzo effettivo mi remino contro.
Come ho già raccontato, ho amato PS1 di Proenza Schouler in tempi non sospetti, ovvero quando nessuno se la badava e quando nessuna fashion blogger ne riceveva TRE in regalo.
Erano lontani i tempi in cui si osannavano le messenger bag, le postine, ed io mi sentivo incompresa in un mondo che girava intorno solo alle scomode clutch.
Poi è arrivato il periodo Shopper (vivo fasi alterne come la pittura di Picasso) e ho letteralmente messo la bava alla bocca per le semplicissime (all'apparenza!) buste bicolor in nappa morbidissima.
Celine era la mia bibbia.
Yves Saint Laurent, con le sue iconiche borsette, più robuste e strutturate delle shopping, mi ha placato i bollenti spiriti, e quindi benvenuta Muse Two.
Miu Miu ogni anno produce più oggetti del desiderio di Tiffany, io sono felice se vedo i broccati, le borchie, le pieghe, delle creazioni di Donna Miuccia e ringrazio il dio dei saldi e i danni che limita.
A pensarci bene, dovrei convincere anche il mio fidanzato riguardo l'INVESTIMENTO che è una borsa.
Chi gli tiene portafogli-cellulare-chiavidellamacchina-fazzolettoi-gomme?
E poi, sono tesori che non si svalutano come una macchina, stanno rieditando perfino la Baguette di Fendi, che mi ha risolto più e più occasioni, trasformandosi nella mia borsa da cerimonia.
A scrivere questo post che pare l'inventario di quello che ho e quello che vorrei, mi è venuta voglia di fare un salto su MyTheresa.com
E' il caso che vada a ricomprare un salvadanaio come quello delle paghette dei piccoli.
O a pianificare il mio prossimo compleanno.

Baguette Fendi

Celine

Balenciaga

Olympia Le Tan


Muse Two Yves Saint Laurent



venerdì 18 maggio 2012

Wanted: CC Skye

la MIA borsa
Dopo essermi distrutta la testa per qualche anno con l'inarrivabile it bag PS1 di Proenza Schouler, ho cercato qualche placebo in giro per il mondo. 
Niente da fare, LEI è sempre nei miei pensieri, non mi ha nauseata neppure quando l'ho vista al braccio della solita blogger fortunella ma di dubbio gusto.
 Molto carina la Mallaury di Comptoir che ho avuto la fortuna di trovare in edizione limitata a New York durante l'ultima fashion week.
Però sono ostinata e quando mi impunto, ci sono poche possibilità che mi passi il tarlo.

Fino a che mi sono imbattuta in una borsa nel marchio a me semi sconosciuto: CC Skye The Onie.
 La mia nuova possessione satanica si chiama così ed è lei:


Immagine sgranata ma chi poteva averla al braccio se non la mia amica Olivia?
E' un po' Pandora di Givenchy, è un po' Yves Saint Laurent e ovvio, Proenza. Insomma, la amo.
Squillino le trombe, il prezzo non è in linea con le colleghe, quindi ci si può fantasticare sopra, non fosse che è introvavile praticamente ovunque.
Quindi ricomincia ad agitarsi il Demone delle Borse che sonnecchia dentro di me e torna vigile, attento e rognoso. Aiuto. Ne parliamo alla prossima borsa ...puntata.

la mia nuova ipotetica amica di merende


giovedì 17 maggio 2012

In the summertime

Chi l'ha detto che le espadrillas, le buffe calzature spagnole di canapa e cotone, sono unicamente feticci da spiaggia?


Chanel


Chanel

Valentino

Colore, pizzo, fantasia toile de jouy, righe, tutto è concesso per sdoganare le scarpette di Minorca.
Che vengano scovate in quel famoso negozietto di Milano che ne ha in milioni di sfumature a cinque euro, al mercato, o nella boutique di rue Cambon a Parigi, l'importante è impossessarsi di almeno un paio di queste irrinunciabili amiche dell'estate.
E, perchè no, abbinarle ad una giacca e sbizzarrirsi nelle afose giornate al lavoro.
L'unico avvertimento? Generano dipendenza...

martedì 15 maggio 2012

Il re della casa

Fiumi di letteratura ci hanno insegnato che uno dei principali nemici di una coppia è il Televisore.
Peccato che non ci abbiano spiegato PERCHè esso rappresenti un problema per gli innamorati.
Niente dietrologie, il dramma è uno solo: Lui vuole vedere la Champions League la sera in cui danno quella delizia caramellata di film con Kate Hudson.

    





       VS










E' uno scontro tra titani.
Presto detto, la si gioca ai dadi, e guai a parlare di nuovo televisore, perchè noi siamo la coppia felice bla bla bla, non abbiamo bisogno di disseminare la casa di apparecchi che ci separino invece che unirci "perchè il dialogo è importante" e blablabla.
Ma.
E' grazie ad un uomo che la mia Vita Amorosa Televisiva è salva.
Un milanese in carriera, affascinante, perfettino.
Si chiama Andrea Castrignano.
Quest'uomo è il mio Vate, l'unico che ha permesso una vita televisiva in comune con la mia metà.
Castrignano è un abile architetto che conduce una sorta di reality nel quale rimette a nuovo le seconde case trascurate delle sciure milanesi.
Solo che, nonostante sia particolarmente pedante, precisino, e talvolta, ecco..abbia reazioni tipicamente femminili (ad esempio manifestando tutto il suo amore verso un punto di blu da lui ribattezzato BLU BALENA [che io adoro, ovvio]), si sporca le mani, partecipa attivamente all'attività di idraulici/cartongessisti/pittori catturando quindi anche la psiche maschile.
Per dire, non impazzisce solo per le lampade di Artemide, ma parla pure affabilmente di trivelle, stucchi, sifoni.
E il Castrignano genera Amore, perchè è talmente convincente che fa venir voglia di comprare casa, farci tre figli e adottare un labrador solo per il gusto di chiamarlo a crearti la reggia dei sogni.
Così, io mi struggo di fronte a piantane e affreschi digitali che sembrano i trasferelli che amavo quand'ero bimba (già vedo nel mio futuro, pareti decorate con le copertine di Vogue, una chiccheria tamarrissima).
Lui, sentendo parlare di carrucole e mobili a incastro.
Peccato che, poi, qualcosa vada storto e nemmeno il Guru degli Architetti può nulla.
Io odio i soppalchi, Lui vuole il bagno mosaicato. Si discute che neanche le zuffe da saloon.
Fino a che, uno dei due, prosciugato ed esanime, passa il telecomando e si ricomincia da capo.

Il mio Guru - A. Castrignano




martedì 8 maggio 2012

Met Gala

Questa è una delle mostre più interessanti del momento a New York, che vuole celebrare il lavoro di due geni come Elsa Schiaparelli e Miuccia Prada. Il potere di queste due donne è stato ed è immenso. Entrambe hanno rivoluzionato l'immagine femminile con grazia e rigore.
E si dice che il patron Diego Della Valle a breve riaprirà l'atelier parigino per riportare in auge il nome Schiaparelli..ma tutto è ancora avvolto nel mistero. Vedremo.
Punto primo: Schiaparelli si scrive con una sola "p". Ho visto sedicenti fescion bloggers ignorare la cosa e allora mi inalbero, perchè se vuoi parlare di moda, almeno documentarsi, povera Elsa.
Punto secondo: è il gala a cui chiunque vorrebbe partecipare, compresa la sottoscritta, di tiara e strascico munita.
Tante dive/modelle osano presentarsi addirittura con abito corto ed io lo trovo raccapricciante, perchè ci si trova in uno dei musei più importanti del modo -respect- e perchè diamine! E' l'OCCASIONE in cui ci si può sbizzarrire con strascichi che nemmeno Lady Diana al matrimonio.
E poi, suvvia, la NOIA. Osate tiara, parure, tacco, trucco+parrucco, non mortificatevi santo cielo con la solita riga in parte ed il trucco da educanda.
Dio, lo so che mi trasformerei in Gaga.
Quest'anno ho analizzato con il lanternino ogni singolo look (!) ed eleggo 4 mie personalissime dee di style:


1- DIANE KRUGER in Prada (of course) perchè è in bluette, perchè sopra sembra una canotta striminzita ma sotto mette il MARABù (che mi hanno insegnato essere top al pari del macramè, ma questa è un'altra storia..) e perchè mette un pendaglio che SEMBRA street.

2-  BIANCA BRANDOLINI D'ADDA in Dolce & Gabbana perchè è BIZANTINA, perchè ha il MANTELLO, perchè ha ascoltato chi le ha insegnato che se osi, i capelli te li devi raccogliere, darling.

3- GISELE in Givenchy perchè è sempre la piuccheperfetta.

4- CHRISTINA RICCI in Thakoon perchè la nostra Mercoledì Addams gioca con un raffinatissimo abito scultura che se non lo metti lì, quanno te ricapita?!

Menzione d'onore per Cate Blanchett (anche lei fan del marabù), Giovanna Battaglia (novella ed originale Frieda Kahlo in Dolce&Gabbana) e la temutissima (ma io assicuro che è una nanetta inoffensiva e sorridente) Anna Wintour. Perchè il diavolo veste sempre Prada.