giovedì 30 agosto 2012

Si fossi foco arderei lo mondo

Doverosa premessa:
 non sono quella che si definirebbe una persona collerica, nè tantomeno attaccabrighe. Sì, sono un bel caratterino ma sono anche mansueta, se non tocchi con veemenza e maleducazione il mio orticello, io lascio correre. Se assisto a discussioni in cui noto netta prepotenza ingiustificata magari mi intrometto ma in modo fermo e diplomatico. Ecco sì, dicono io sia molto diplomatica.

Doverosa premessa n.2:
ai piedi ho ancora un bello smalto Essie rosa fucsia con toni corallo. Questo significa che godo ancora il relax del mare e quindi sono ancora meno portata del solito al lamento e alla guerra.

Detto ciò. Oggi ho fatto una piazzata. Ovvero quel tipo di scenata che mancavano solo le vecchine fuori nelle strade, di nero vestite, ad incitarmi.
E quello che più mi stupisce è che ne vado fiera.
Sono intollerante alle ingiustizie e all'arroganza e quando ne trovo nel mio cammino solitamente glisso e mi ritiro nelle mie stanze.
Ma forse è arrivato quel momento della vita in cui si cambia e si sentono gli effetti della genetica, fatta di una famiglia matriarcale ed agguerritissima.
Non ho usato parole maleducate o offensive ma ho alzato la voce (anche se mi è costato deglutire più volte) e messo i cosiddetti puntini sulle I.
Non sto a raccontare la situazione nello specifico, ho avuto a che fare con dei tizi facilitoni, furbetti del quartierino e strafottenti: i poveretti ignoravano che io, in piena sindrome premestruale, fossi travolta dagli ormoni e mi sentissi come una pentola a pressione pronta a sbuffare e sono partita che neanche Pappalardo.
Scriverne è terapeutico, perchè mi aiuta a dominare le emozioni e il tremore che mi è rimasto alle mani.
E poi sono contenta per aver in qualche modo vendicato tutte quelle volte che la piccola Me si è fatta rubare l'altalena dai gradassi o la scrivania dalle stronzette, senza poi tanto proferire parola.
Perchè noi "deboli" non dobbiamo alzar la voce come le gallinacce, perchè Madame Chanel di sicuro non è mai diventata rossa in volto come un tacchino.
A noi basta dire: "Scusa, ma non è nel mio stile."

mi tirerei i capelli piuttosto che avere a che fare con gente svitata

come in uno spot D&G le vecchine di nero vestite avrebbero tifato per me




giovedì 23 agosto 2012

Pensieri sparsi

Pensieri sparsi, sul filo della malinconia, ma vabbè.
Oggi va così.

- è mancata Anna Piaggi, fashion editor, donna di immensa cultura della moda, istrione e musa.
Ho avuto la fortuna di essere brevemente a contatto con lei, di rimanere sbalordita di fronte il suo eccesso leggero e naturale. Di riflettere una volta di più di quanto siamo spesso schiavi delle convenienze, della sobrietà un po' borghese, degli schemi rassicuranti.
Ho imparato che infischiarsene a volte è salutare, che il giudizio altrui è un demone contro il quale ci scontreremo sempre ed è saggio e fondamentale non ascoltarlo, qualche volta.
Grazie Anna per questa importante lezione di stile.

Anna Piaggi, grande Donna della moda



- ho voglia di un maglione tricot nei toni pastello, di quelli grossi, caldissimi, avvolgenti. Forse perchè oggi avrei bisogno di accoccolarmici dentro come un guscio.
Possibilmente che ricordi quelli di Missoni, ma anche no.

Vanessa Bruno
Sienna Miller, sempre praticamente perfetta



- sto valutando di cambiare casa -ancora!- . Questa volta sarà quella  definitiva, quindi mi devo dedicare al pensiero con calma e sangue freddo. E senza correre a pensare immediatamente a cuscini e lampade. Che quelli arrivano dopo, ma dopo, dopo.

Zara Home
 
Zara Home, toni del tortora come-piace-a-me


letto con duemila cuscini, Zara Home


giovedì 2 agosto 2012

Ricordi di una notte di mezza estate


Per me agosto significa tante cose.
In primis, la notte di San Lorenzo, che è una notte sempre un po'magica, fatta di salsedine, occhi puntati al cielo, vino fresco, risate con gli amici.
Poi c'è Ferragosto. E' strano perchè io non ho simpatia per le feste comandate, intese come il divertimento imposto: rifuggo il Capodanno come la peste.
Pero' Ferragosto sortisce un fascino un po' diverso, mi ricorda quando ero più ragazzina e bisognava invitare al falò in spiaggia quel morettino, i primi mojito, l'acquisto della SMEMORANDA per cominciare a collezionare indirizzi e ricordi dell'estate che volgeva al termine.
Agosto è quel guizzo di vita prima di mettere la testa a posto, è l'ultimo bacio.
Agosto è il brivido prima di tuffarsi, che poi ti sei divertito e lo rifai mille volte, ma la prima che paura.
Agosto è quella maglietta che ti piaceva d'inverno e la ritrovi abbandonata dopo i saldi. E finalmente è tua.
Agosto è guardare una donna incinta che un po' si trascina ma è infinitamente elegante e fiera con il suo pancione.
Agosto sono le amiche che ti fanno un complimento e leggi nei loro occhi la purezza e sincerità.
Agosto sono le prove davanti allo specchio, le gonne lunghe, il cerchietto tra i capelli.
La musica un po' tamarra che non ascolteresti mai ma stasera puoi ballare solo quella.
Agosto è il succo di pomodoro con il tabasco e il limone. La Coca Cola ghiacciata quando hai sete.
E' spegnere Facebook e incontrare le persone.
E' fare gli stampini in riva al mare con i bambini e sentirsi addosso leggerezza.
E' giocare a calcio in spiaggia maschi-contro-femmine.
Agosto è la passeggiata in montagna, arrivare in cima e guardare giù. E' la vertigine.
Agosto è la fontanella di paese che funziona ancora, decadente e bellissima.
Agosto sono i pagliacci che fanno ridere tutti quelli che ne hanno bisogno.
E' fermarsi un attimo e constatare che, forse, non va proprio tutto così male.



..buon agosto a voi


mercoledì 1 agosto 2012

tre pensieri che allietano la giornata

Ore passate in compagnia della piastra, poi realizzi che sì, i capelli raccolti al naturale ti donano un sacco, e ti rendono pure più sofisticata...



Che a volte puoi fare ciao ciao con la manina a Benedetta Parodi, perchè bastano dei bicchieri coloratissimi per servire una cena nel terrazzo con gli amici...



Che il terrazzo può diventare il luogo più intimo della casa, se ci passi il tuo tempo con le persone giuste...

martedì 31 luglio 2012

Prèt-à-bebè


 A volte penso che leggere i blog delle yummy mummies o delle mum-to-be sia illuminante.
Perchè io in giro vedo bambini un pochino trascurati o coperti di griffes dalla testa ai piedi.
Nella rete, invece, ci sono mamme sprint e simpaticissime. Che diffondono diligentemente il verbo, e ci fanno capire che non occorre strafare o mortificare il pupo.
Mamme che attribuiscono, giustamente, personalità al bimbo o, al contrario, mettono un po' di loro stesse.
Che diciamolo, ci siamo un po' stufate di vedere pargoli usciti da una fiaba di Winnie The Pooh o dall'ultimo Pitti di D&G.
Nulla contro l' "orsettizzare" o il "brandizzare", eh, ma ci vuole veramente poco.
Tradizione vuole che i fratelli vengano vestiti uguali, ma trovo questa chiccheria un po' demodè, lasciamo che ognuno fin da piccolo possa in qualche modo scegliere in modo autonomo i colori, le fantasie, gli abbinamenti.
Via libera alle sempreverdi Superga con i buchini o buffe mini All Star accecanti.
Sì alle piccole polo che sembrano rubate dall'armadio di papà.
Niente fori alle orecchie (che barbarie!) e scarpine taccate à la Suri Cruise, piuttosto, facciamo sentire le bimbe un po' donnine legando loro un laccetto colorato al polso o una mollettina spiritosa.
Qualche ispirazione, qui sotto.
E ricordiamoci che DE GUSTIBUS..blablabla. Cosa ne pensate?




Perchè in fondo, io sogno un giorno di essere una mamma degna di Elizabeth Street.

lunedì 30 luglio 2012

Pantofole..are the new black!

Dopo aver illustrato qui la mia simpatia per le espadrillas, vediamo di declinare questa comoda alternativa all'autunno-inverno.
Prepariamoci perchè sarà una stagione senza tacco: è slippers mania.
Possiamo dedurre che un modello è senza dubbio un investimento quando comincia a far capolino dagli scaffali di Zara; c'è poco da dire, se il colosso spagnolo le produce, significa solo che spopoleranno.
Io sono già corsa ai ripari.

 
Zara A/I 2012



 Deliziose, forse un po' Lapo, divertentissime.
(attenzione: se possessori della pashmina skull di Alexander McQueen, magari evitare l'abbinamento. Ecco, l'ho detto.)
Le pantofole le avevo regalate anni fa a mia madre, un delizioso paio di Castaner in velluto viola.

Castaner

Il suo commento: "Ma ci posso USCIRE?" .
Capisco lo sgomento, ma il velluto basta sdrammatizzarlo con i boyfriend jeans (a mio modesto avviso, l'abbinata vincente).
E poi via libera all'ispirazione del momento: teschi, profili a contrasto, stemmi araldici. Vale tutto.
Le più chic? Un marchio from Palm Beach, ohyeah, Stubbs & Wootton.
Io ho consumato con gli occhi tutto lo shop on line.

Stubbs&Wootton

Nel frattempo, mi godo le mie cattivissime Jeffrey Campbell color crema con borchie che -confesso- mi hanno tagliato le caviglie causa accidentale sfregamento. ahia.

le mie adorate Jeffrey Cambell








Cosa ne pensate delle pantofole? Meglio relegarle a calzatura delle regine del focolare o via libera all'uso e all'abuso quotidiano?
Sono iper femminili o ricordano un attempato lord inglese?
Finiranno ai piedi delle solite note o rimarranno l'alternativa per chi si sente elegante anche senza tacco 13?
Manterranno quell'allure un po'snob che ci piace tanto e ci fa senite cittadine del mondo "io-posso-uscire-anche-in-ciabatte"?
Io credo ne parleremo ancora a lungo.


venerdì 27 luglio 2012

The Boss

il diavolo veste Prada..ma non solo


Chiariamo subito l'equivoco: in questo post The Boss non è Bruce Springsteen.
The Boss è il capo che tutti nella vita hanno avuto. Quello che ti toglie il sonno ma lo stesso a cui guardi come l'Onnipotente.
Il mio (non esplicito il sesso, che se no mi becco una querela che levati) è una persona molto conosciuta ed influente in Italia e all'estero.
Lo dico subito, così mi levo il fastidio: è terribile.
Lo dico ora che NE SONO USCITA, cioè non è più il mio capo da un po'.
E' certo che un The Boss così, come te nessuno mai, per questo ne parlo.
Non parla, sibila. Non urla, e forse è peggio.
Miranda Priestley impallidirebbe al confronto.
Perchè anche lei (ecco, l'ho detto) butta il cappotto di astrakan nero da mille mila euro sulla scala e tu NON SAI se raccoglierlo perchè o passi per servile o per cafona. In entrambi i casi sbaglieresti.
Talvolta è amabile e cerca di far la chioccia, nonostante il sangue freddo da coccodrillo.
E' lì che caschi, che CREDI di contare qualcosa, il momento dopo (repentini cambi d'umore caratterizzano il soggetto in questione) arriva una staffilata, un commento tremendo.
Giuro che a una collega al sesto mese di gravidanza ha detto che ERA GRASSA.
La poverina che già campava a mozzarella e pomodoro, dopo questa, è stata sorretta in stato di trance.
Mi montava una collera infinita, io poi non sopporto chi è arrogante con i più deboli e svenevole con i potenti.
Bastava poi un mezzo sorriso, (perchè ovvio, The Boss non saluta) per stregarti, tanto forte il carisma di questa persona.
Oggettivamente, tutti i difetti del mondo, ma l'ascendente che aveva su chiunque era pazzesco.
Quando tornava dai numerosi viaggi, si scatenava il panico, telefonate del tipo "sta smontando dall'aereo" "è in taxi" "sta salendo" erano all'ordine del giorno.
Potrei raccontare per ore.
Ho visto colleghe buttare confezioni di tarallini pugliesi perchè erano CARBOIDRATI, se The Boss transitava per le scrivanie.
La cosa strana è che tutti nella moda la conoscono, ma lei sostiene fermamente di non aver amici.
Non giovane, non bellissima, ma nemmeno un tipo. Quello che non si spiega è lo sguardo simil adorante degli uomini che hanno a che fare con lei.
Le Cattive vincono tutto? Sbancano il banco? Potere del potere?
Forse devo cominciare a realizzare che io non sarò mai un The Boss di qualcuno.






venerdì 20 luglio 2012

Back for good

Ho lasciato il blog per qualche tempo, intossicata da tutti quelli che spuntano ogni giorno come funghi.
Avrei mille spunti, il difficile, come moltissimi di voi confermeranno, è canalizzare i pensieri e dare un'IDENTITA' al blog.
E qui ulteriori domande: voglio veramente dare un'impronta al blog? Lasciare tutto in mano al flusso di coscienza non è forse più interessante, anche per chi legge?
Personalmente amo i blog-diario, contenitori di emozioni, vicissitudini e confronto.
Mi  rendo conto, però, che non so nemmeno io se voglio veramente dei lettori, se è più una questione personale o se mi renderebbe felice lo scambio con tante persone.
Intanto sono qui, è estate, la mia vita in un anno è stata stravolta e non so se lo condividerò. So però che quando, come oggi, la spinta a scrivere sarà troppo forte, mi butterò a capofitto.
Ringraziando però, è doveroso, tutti i blog che mi hanno tenuto compagnia nei mesi.

La classe di Alessandra, Little Snob Thing.
L'ironia disarmante di Wonderland Machedavvero.
La simpatia contagiosa di Valentina GiambattistaValli Oilnanoolamoda.
La dolcezza di Alice Otta loves Muffin
Il sarcasmo dissacrante della Zitella Acida Ma ti sei vista

Ci sarebbero tante tantissime altre amiche virtuali da ringraziare, ma credo non basterebbe lo spazio dedicato.
Intanto io sono qui, sono tornata.


mercoledì 18 luglio 2012

Carta d'identità

Chi sono, dove sono, cosa faccio.
Io quando leggo per la prima volta un blog apro subito la sezione ABOUT, il profilo.
Perchè è solo se capisco di chi sono l'interlocutore virtuale che mi appassiono, mi affeziono.
Giusto per anticipare di me che quello che dico non è poi quello che faccio, io NON ho una sezione in cui mi descrivo.
Anche perchè se scrivessi caratteristiche che mi contraddistinguono, (es.amo i gatti) dovrei smentirmi immediatamente, perchè io amo ANCHE i gatti. E i leoni. E gli scoiattoli. E i conigli.
Figuriamoci se parlassi di altro tipo di cose che mi riguardano.
Quindi la mia è una partita persa. E un po' una sfida, mi faccio conoscere, e forse piacere, poco alla volta.
Di certo non mi sentirete dire che sono SOLARE (e non perchè non lo sia, tutt'altro), so di generare sentimenti contrastanti al primo impatto, ma solo i bei libri si rivelano per quello che sono alla fine.
Portiamo pazienza, e forse ci divertiremo molto.
Fine.


ps. Detto ciò, milanese d'adozione. Ho cambiato fede calcistica più volte (lo so, non si fa, è peggio che rinnegare mammà). Non rinnegherei mai però Nostra Signora Donna Miuccia, regina del regno incantato di Prada. Amo le candele. Ho seri problemi con il lato pratico delle cose. Voglio una miriade di bambini, possibilmente in tempi brevi. Lunatica. Leggo, tanto. Non sopporto -certe- fashion bloggers. Guardo anche la tv commerciale e rido un sacco. Mi sveglierei tutte le mattine con i Red Hot Chili Peppers nelle orecchie e la vista del mare. Bevo litri di Coca Light e Amarone della Valpolicella. Mal d'Africa.

  






Bebè blog


lunedì 16 luglio 2012

50 sfumature di..poco niente

Qualche settimana fa ho ceduto anch'io ed ho comprato il famoso libro "Cinquanta sfumature di grigio" di E.L. James.
Visto che in rete c'è moltissima curiosità da parte di chi non l'ha letto, improvviso una recensione.
Se non avevo mai letto un Harmony..beh questa è la prima volta.

Difetti (in primis): scrittura sterile, descrizioni ripetitive e noiose, personaggi davvero surreli.
Come ho detto alle mie amiche: voi trovereste credibile un riccone-strafigo-ventisettenne-intelligente-ironico-elegante, a capo di una holding che neanche Ridge Forrester, che si incaponisce per una ragazza normale normalissima, illibata, anche un po' sciatta e presuntuosetta, e  pur di avere un rapporto di incontri estremi esclusivi, stila un contratto di riservatezza che neanche i Forrester di cui sopra?!
A tal fine convince la poverina dandole uno strappo con il JET PRIVATO, regalandole vestiti sofisticati (uomini?! ascoltate!) e corteggiandola che neanche Richard Burton con Liz-occhi viola-Taylor.

Pregi: la curiosità è donna, e vuoi sapere come va a finire. Un po' alla Pretty Woman "se lei salva lui" o "lui salva lei" (cit.).
Mi sto chiedendo se valga la pena 14,50€ per il seguito..

Sesso: sì, c'è. Le descrizioni dettagliatissime non mancano, così come alcuni dettagli che definirei splatter (leggete e capirete). Anche qui la verosimiglianza è un optional e la protagonista, dopo la prima notte d'amore, si trasforma in una dea del sesso assetata che neanche in Basic Instinct. Mah.

Consiglio: se morite di curiosità, leggetelo. Ma rigorosamente sotto l'ombrellone e preferibilmente PRESTATO. Che non ne vale molto la pena.
E occhio a non avere una nonna lettrice come la mia, che potrebbe chiedervelo ingenuamente in prestito per poi proporvi di chiudervi in un monastero benedettino.

paperetta vibro Sonia Rykiel


martedì 22 maggio 2012

Io colleziono. (questo non è un post commerciale, è una dichiarazione d'amore)

Come si evince dal post precedente, la mia droga si chiama BORSA.
Nulla a che vedere con azioni/bot/cct, semplicemente la metà dell'universo femminile vive sognando, desiderando ed acquistando scarpe, l'altrà metà graziosi orpelli da appendere alla spalla o da far penzolare energicamente stretti sottobraccio: le b o r s e.
Io sono proprio maniaca, niente da fare, le cerco, le fiuto, le bramo, anche quando sono al verde.
Poco importa se sono irragiungibili, io risparmio, poi spacco il maialino di porcellana.
Avrei aneddoti riguardanti i mezzi più o meno comprensibili ai quali mi sono rivolta per comprarne una, da aprire un blog interamente dedicato.
Sono un po' malata, fissata, si dica come si vuole,  je m'en fou, io le tengo religiosamente custodite nelle saccoccie originali e le rimiro.
Le prime volte le porto a spasso con cura, manco fosse un cucciolo di bassotto, evitando la giornata piovosa, l'occasione meno indicata.
Alla fine un po' le bistratto, perchè diventano come un parente col quale hai estrema confidenza e ti fai meno remore a trattarle con disattenzione.
Posso ritenermi soddisfatta, perchè a parte comprensibili eccezioni (leggi: Birkin Hermes), le big ci sono, complice una madre shopaholic (alla quale dovrei pure dedicare un blog intero..) e qualche saldo azzeccato.
Cerco di rifuggire le mode del momento: io dico NO a fenomeni di passaggio come le borchie pesantissime di Alexander Wang o la scomodità della Pandora di Givenchy.
In tutta onestà all'inizio ho amato tantissimo la Falabella di Stella, quando era in lino chiarissimo e catena oro ma adesso, complice una strategia di marketing illuminante dal punto di vista delle vendite ma massificata dal punto di vista della distribuzione, sono più contenta di non essermela potuta permett non aver ceduto.
Balenciaga ahimè è come la bronchite che ti lascia lo strascico di tosse e ti obbliga a lunghe sedute di aerosol ed antibiotici: ne ho TRE e sebbene mi sia un po' passata, se incrocio una ragazza con una Biker sottobraccio, mi giro ancora affascinata.
Chanel, CELO, grazie alla mamma previdente di-cui-sopra, che a Parigi fece il danno VENTICINQUE ANNI FA, quindi io ho una Chanel blu matelassè VINTAGE. Il tripudio.
Talvolta pecco di concentrazione e tendo a ripiegare su modelli poco consoni all'età o alle situazioni che vivo nel quotidiano: Olympia Le Tan ha creato deliziose pochette A LIBRO, utilizzando copertine rieditate e ricamate dei classiconi della letteratura, ma temo che prezzo ed utilizzo effettivo mi remino contro.
Come ho già raccontato, ho amato PS1 di Proenza Schouler in tempi non sospetti, ovvero quando nessuno se la badava e quando nessuna fashion blogger ne riceveva TRE in regalo.
Erano lontani i tempi in cui si osannavano le messenger bag, le postine, ed io mi sentivo incompresa in un mondo che girava intorno solo alle scomode clutch.
Poi è arrivato il periodo Shopper (vivo fasi alterne come la pittura di Picasso) e ho letteralmente messo la bava alla bocca per le semplicissime (all'apparenza!) buste bicolor in nappa morbidissima.
Celine era la mia bibbia.
Yves Saint Laurent, con le sue iconiche borsette, più robuste e strutturate delle shopping, mi ha placato i bollenti spiriti, e quindi benvenuta Muse Two.
Miu Miu ogni anno produce più oggetti del desiderio di Tiffany, io sono felice se vedo i broccati, le borchie, le pieghe, delle creazioni di Donna Miuccia e ringrazio il dio dei saldi e i danni che limita.
A pensarci bene, dovrei convincere anche il mio fidanzato riguardo l'INVESTIMENTO che è una borsa.
Chi gli tiene portafogli-cellulare-chiavidellamacchina-fazzolettoi-gomme?
E poi, sono tesori che non si svalutano come una macchina, stanno rieditando perfino la Baguette di Fendi, che mi ha risolto più e più occasioni, trasformandosi nella mia borsa da cerimonia.
A scrivere questo post che pare l'inventario di quello che ho e quello che vorrei, mi è venuta voglia di fare un salto su MyTheresa.com
E' il caso che vada a ricomprare un salvadanaio come quello delle paghette dei piccoli.
O a pianificare il mio prossimo compleanno.

Baguette Fendi

Celine

Balenciaga

Olympia Le Tan


Muse Two Yves Saint Laurent